Laboratori con i volontari
Durante il mese di febbraio sono stati organizzati 5 laboratori a cui hanno partecipato circa 120 volontari e volontarie. La maggior parte di loro (100/120) ha partecipato in qualità di rappresentante della propria associazione, ma alcuni (15/120) erano presenti in quanto cittadini attivi che fanno volontariato autonomamente senza essere parte di un gruppo organizzato.

I volontari che hanno partecipato sono attivi in un’ampia gamma di ambiti diversi: dalle attività sportive alla sanità, con una netta prevalenza di chi svolge attività legate all’assistenza sociale (40/120), alle attività culturali e artistiche (35/120) e a quelle ricreative e di socializzazione (33/120).
La varietà di punti di vista e di proposte emerse da un gruppo così eterogeneo ha reso i laboratori molto stimolanti e utili per capire la situazione attuale del volontariato in città e le possibili proposte di sviluppo/rafforzamento per il futuro.
Accompagnati da facilitatori e facilitatrice e seguendo le linee guida europee, ciascun gruppo si è confrontato con alcune delle sfide più attuali per il mondo del volontariato per capire come affrontarle rafforzando ed incrementando il contributo (già significativo) del volontariato sul territorio nei prossimi cinque anni.
Durante i primi tre laboratori di Esplorazione (online) i volontari sono stati divisi in gruppi composti da 4/5 partecipanti, spesso provenienti da ambiti totalmente diversi, per confrontarsi più direttamente e a quattr’occhi sui temi proposti dai formatori.
Ciascuno dei gruppi si è infatti concentrato su uno soltanto dei 5 obiettivi della Blueprint europea (partecipazione indipendente ed inclusiva; coinvolgimento; potenziamento; valorizzazione; coordinamento), partendo dalla propria esperienza di volontario sul territorio, per individuare elementi ostacolanti, facilitanti e soggetti da coinvolgere per raggiungere l’obiettivo scelto. Ogni partecipante ha infatti condiviso con gli altri una storia realmente accaduta relativa al tema scelto ed insieme agli altri ha poi immaginato il futuro del volontariato trentino rispetto a quello stesso tema. Il percorso è stato arricchito dalla combinazione di punti di vista diversi ma per certi versi molto più simili di quanto si potesse pensare inizialmente il che ha dimostrato la presenza di esigenze, bisogni e sogni condivisi all’interno del variegato mondo del volontariato.
Tra i temi più discussi all’interno dei singoli gruppi di lavoro: ricambio generazionale e coinvolgimento di nuovi volontari; alleggerimento delle procedure burocratiche; riconoscimento delle competenze acquisite da chi fa volontariato; formazione dei volontari.
L’ultima mezz’ora di ogni incontro è stata dedicata ad una breve presentazione di quanto fatto/discusso da un portavoce per ogni gruppo che ha presentato al resto dei volontari lo scenario futuro costruito insieme al suo gruppo per descrivere come in questo immaginario futuro l’obiettivo prescelto sia stato raggiunto grazie alla collaborazione di diversi soggetti e all’eliminazione dei principali ostacoli.
Durante gli ultimi due laboratori di Ideazione (in presenza), partendo da questo emerso nei primi tre, i volontari (sempre divisi in piccoli gruppi) hanno progettato delle azioni concrete e prioritarie per permettere alla città di Trento di supportare e rafforzare, nei prossimi 5 anni, la collaborazione tra l’amministrazione comunale, cittadini/e attivi/e e organizzazioni di volontariato. Ogni gruppo doveva scegliere uno soltanto degli scenari emersi nei precedenti laboratori per poi definire, collaborando, un’azione/attività concreta da realizzare durante l’anno di Trento capitale europea del volontariato per contribuire alla realizzazione di quello scenario. L’ultima mezz’ora di ogni incontro è stata dedicata anche in questo caso ad una breve presentazione di quanto fatto/discusso collettivamente fatta da un portavoce per ogni gruppo: ogni gruppo ha presentato la propria attività/proposta e spiegato in che modo si collegava allo scenario selezionato.
Tra le proposte ricorrenti: festival del volontariato in città; attività organizzate con le scuole/i giovani; creazione di un badge/brevetto che certifichi le competenze di chi fa volontariato.
Sia gli scenari sia le attività emerse durante i laboratori sono state poi presentate alla cittadinanza attraverso il questionario.
Formatori:
- Guglielmo Apolloni è un un designer e un imprenditore sociale attivo in Italia e all’estero in diverse realtà (Social Seed, Shifton e Boundaryless). Si occupa principalmente di promuovere e guidare processi di innovazione, anche digitale, per organizzazioni e imprese sociali. Insieme al suo team ha curato la struttura di tutti e 5 i laboratori definendo le diverse attività da svolgere e definendo gli obiettivi da raggiungere. Insieme agli altri formatori ha anche attivamente guidato i gruppi di volontari durante le attività dando un contributo fondamentale per il successo degli incontri. Guglielmo ha partecipato a tutti e tre i laboratori.
- Chiara Sponza è una progettista di servizi e processi per il sistema urbano. Si occupa di progettazione di processi partecipativi e di relazioni di prossimità con il territorio e collabora da circa tre anni con la Fondazione per l'Innovazione Urbana di Bologna, un centro di analisi, comunicazione, elaborazione e co-produzione sulle trasformazioni urbane per affrontare le sfide sociali, ambientali e tecnologiche. Chiara ha collaborato con Guglielmo nel progettare il percorso e durante i primi tre laboratori (online) ha seguito alcuni dei gruppi accompagnandoli nell’immaginare il futuro del volontariato a Trento. Chiara ha partecipato solo ai primi tre lab.
- Michele d’Alena da più di 15 anni si occupa di processi di innovazione, di mobilitazione e organizzazione di comunità, nel sociale, nel privato e nella pubblica amministrazione. Dal 2017 è responsabile dell’Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione per l’Innovazione Urbana, un team multidisciplinare con giovani architetti, urbanisti, sociologi che si occupa dell'innovazione urbana di Bologna coinvolgendo cittadinanza, imprese e mondo della ricerca. Nel 2021, ha pubblicato un libro ("Immaginazione Civica. La creatività delle comunità dentro la politica"). Il suo motto è “La comunità è il messaggio”. Ha partecipato insieme a Guglielmo agli ultimi due laboratori per riportare l’esperienza di Bologna e trasmettere l’importanza delle relazioni di prossimità e del coinvolgimento diretto dei cittadini in ogni cambiamento urbano.
Laboratori partecipati
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La presentazione utilizzata nei cinque incontri con le realtà formali e informali che operano nel volontariato nei diversi sobborghi e quartieri.