Fontana del Nettuno
Si tratta di una fontana monumentale, alta dodici metri, commissionata nel 1767 dal Magistrato civico allo scultore Francesco Antonio Giongo di Lavarone, il quale si occupò sia del progetto artistico che della costruzione architettonica in pietra rossa di Trento. Fu inaugurata il 26 giugno 1769 in occasione della festività di S.Vigilio.

Poggia su una scalinata poligonale che funge da basamento; il primo livello è composto da una grande vasca polilobata e da quattro vasche a forma di conchiglia da cui emergono figure mitologiche di tritoni e cavalli marini in pietra bianca di Arco. La colonna centrale, caratterizzata nella parte bassa da un piedistallo decorato da quattro putti a cavallo di delfini, sostiene una vasca circolare, sulla cui sommità si erge la copia in bronzo della statua del dio Nettuno, opera di Davide Rigatti nel 1945; l'originale settecentesco infatti, realizzato dallo scultore comasco Stefano Salterio, si trova oggi nel cortile interno di Palazzo Thun. Qui la statua è inserita in una nicchia realizzata in “roccaille” ed è attorniata da due piccole vasche sovrapposte che raccolgono l’acqua. Gli altri gruppi scultorei che decorano la fontana in piazza Duomo sono stati rifatti negli anni 1869-1872 da Andrea Malfatti sulla base di accurati rilievi redatti da Ferdinando Bassi (1865-1866). I motivi che hanno portato alla scelta del Nettuno come soggetto per la fontana non sono noti; alcuni ipotizzano che la scelta del soggetto sia dovuta all'assonanza dell'antico nome di Trento, Tridentum, e il tridente di Nettuno. A Elberfeld (Wuppertal) esiste una copia di questa fontana, realizzata nel 1895 ad opera dello scultore Leo Müsch.
(Foto di R. Magrone)
Nel 2019 è stato eseguito un progetto di restauro per riportare la fontana del Nettuno al suo antico splendore: a distanza di quasi 30 anni dal primo restauro e di 15 anni dall'ultimo intervento di manutenzione straordinaria, era necessario un ulteriore intervento manutentivo che, oltre alla pulitura e alla rimozione dei depositi calcarei, prevedesse la verifica e il rifacimento delle vecchie stuccature, il consolidamento degli elementi distaccati e la ricollocazione delle parti mancanti. Parte del costo complessivo dei lavori è stato coperto dalle erogazioni liberali Art Bonus da parte di privati cittadini.
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Martedì, 30 Settembre 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 05 Giugno 2024