Museo diocesano tridentino
Si tratta di uno dei primi musei diocesani d'Italia. Fondato nel 1903 con finalità essenzialmente didattiche, dal 1963 ha sede in Palazzo Pretorio, prima residenza vescovile eretta a fianco della cattedrale di San Vigilio.

Nel 1995 Giovanni Paolo II inaugurò l’attuale allestimento, che comprende manufatti lapidei, dipinti, sculture, paramenti sacri e oreficerie dal XV al XIX secolo. Fra questi gli arazzi esposti al secondo piano del museo furono acquistati ad Anversa nel 1531 dal principe vescovo Bernardo Cles (1514-1539), che li utilizzò per decorare la camera del Torrione di Sopra, nella residenza del Castello del Buonconsiglio. In occasione del Concilio di Trento costituirono il prezioso arredo dell'aula conciliare ricavata nel coro della Cattedrale di San Vigilio. Gli arazzi fanno parte di un ciclo con le storie della Passione di Cristo, definito "straordinario e forse unico in Italia". Fu realizzato a Bruxelles, presso l'atelier di Peter Van Edinghen, detto van Aelst, il più importante imprenditore e produttore di arazzi del tempo. Le opere esposte presso questo museo coprono un arco cronologico compreso tra il XIII e il XIX secolo e danno conto della ricca produzione artistica locale destinata ai luoghi di culto della diocesi. Al museo compete anche la custodia della basilica paleocristiana di San Vigilio e dei reperti archeologici rinvenuti nel corso degli scavi effettuati tra il 1964 e il 1977 nel sottosuolo della Cattedrale.
Il Museo diocesano tridentino custodisce alcune opere che testimoniano la penosa vicenda del “beato” Simonino, un bambino presunta vittima di omicidio rituale ebraico, venerato per secoli come 'martire' innocente. Tra le più significative si possono ricordare:
- il rilievo ligneo policromo raffigurante la scena del presunto martirio di Simone da Trento. L’opera era parte del monumentale polittico a battenti situato sull’altare maggiore della chiesa di San Pietro a Trento, realizzato all’inizio del Cinquecento nella bottega dello scultore di Ulma Daniel Mauch.
- un grande dipinto su tavola commissionato dal principe vescovo Giovanni Hinderbach (1466-1486), opera probabilmente realizzata per il monumento sepolcrale del presule. Al centro della composizione è rappresentata la Madonna col Bambino, affiancata da quattro santi: Pietro e Paolo a destra, Giovanni Battista, protettore del presule, e Girolamo, protettore degli umanisti, a sinistra. In basso, a destra, compare lo stesso vescovo, con in capo la mitria e ammantato in un prezioso piviale. Il principe vescovo Hinderbach sostenne fin da principio la colpevolezza degli ebrei e la realtà dell’omicidio rituale, giocando un ruolo fondamentale in tutta la vicenda. Hinderbach, inoltre, si spese su più fronti, con tutti i mezzi a sua disposizione, per promuovere il culto del bambino, nella speranza di ottenere un riconoscimento ufficiale della santità di Simone presso il pontefice.
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Martedì, 30 Settembre 2014 - Ultima modifica: Martedì, 24 Gennaio 2023