Inquinamento e rumore
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Domande frequenti in tema di inquinamento e rumore nelle Zone 30
A 30 all’ora aumenta l’inquinamento del traffico?
Non in città, anzi.
I fattori che peggiorano l’inquinamento sono le numerose accelerazioni e decelerazioni improvvise, a cui i 50 km/h costringono i guidatori sulle strade urbane.
Al contrario, la Zona 30 incoraggia uno stile di guida più efficiente e fluido e una velocità più costante. Si riducono, perciò le emissioni inquinanti grazie alla riduzione delle:
- accelerazioni, a cui sono associati i maggiori picchi di emissioni di scarico dei veicoli con motore a combustione interna
- frenate, che producono emissioni di polveri sottili a causa dell’usura dei freni e dell’attrito degli pneumatici sulla strada.
Gli studi tradizionali secondo cui velocità superiori sono più efficienti dal punto di vista ambientale e dei consumi, si basano spesso su prove a velocità costanti, impossibili in città.
La Zona 30 ha anche un effetto positivo a lungo termine sull’inquinamento. Strade più sicure sono il maggiore incentivo per le persone a passare a modi attivi di spostarsi. Meno auto in circolazione e meno chilometri percorsi in auto in città significa una riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, nonché benefici per la salute più ampi derivanti dall’aumento dell’attività fisica.
A 30 all’ora crescono i consumi di carburante?
No, anzi tendono a ridursi.
Il consumo di carburante è influenzato principalmente dal modo in cui guidiamo, soprattutto in città. Più sono intense e frequenti le accelerate, meno efficienti saranno i consumi. Uno stile di guida più regolare che evita i picchi di velocità, che è l’obiettivo della Zona 30 anche dal punto di vista della sicurezza stradale, può aiutare a far risparmiare carburante a parità di distanza percorsa.
I dati reali di alcuni test su strada, come quelli eseguiti dai collaudatori della rivista automobilistica “alVolante”, confermano che i consumi di carburante, nel ciclo reale del traffico urbano, a 30 km/h si riducono: tra il 3% e l’8% a seconda del tipo di alimentazione.
Ma per ridurre smog e rumore non basta avere più auto elettriche?
Le auto elettriche contribuiscono in modo importante a ridurre l’emissione di gas serra e di smog, ma non possono essere da sole la soluzione per creare una città più vivibile e sostenibile.
Infatti, anche se le auto elettriche non emettono gas di scarico, generano comunque una quota non eliminabile di inquinamento, sotto forma di polveri sottili derivanti sopratutto dal rotolamento delle gomme e in via residuale dall’abrasione dei freni. Queste particelle, note come PM10 e PM2.5, sono particolarmente dannose per la salute umana e contribuiscono all’inquinamento atmosferico.
Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, l’Unione europea ha calcolato che sopra i 30 km/h il rumore generato dalle gomme e dalla resistenza aerodinamica delle auto supera quello del motore, a prescindere dal tipo di alimentazione.
La presenza di più auto elettriche, poi, non influenza la congestione del traffico: un numero elevato di veicoli, indipendentemente dalla loro fonte di energia, può contribuire a ingorghi e rallentamenti sulle strade, con conseguente aumento dell’inquinamento.
Cosa c'entrano i 30 all’ora con il rumore?
Il rumore del traffico motorizzato è riconosciuta come la principale causa di inquinamento acustico in città. E la velocità dei veicoli, con conseguenti frenate e accelerate, condiziona in modo sostanziale il livello di rumore emesso.
Ridurre la velocità dei veicoli a motore di 20 km/h consente di dimezzare il rumore (in termini tecnici equivale a una riduzione di circa 3 decibel) in prossimità delle corsie di marcia.
Secondo il rapporto 2020 dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) , una persona su cinque in Europa è esposta a livelli di rumore che provocano danni alla salute. Le stime sono di 12 000 morti premature e 48 000 nuovi casi di cardiopatie ischemiche in tutta Europa. Inoltre, 22 milioni di persone soffrono di forte fastidio cronico e 6,5 milioni di disturbi cronici del sonno.
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