Aree verdi Madonna Bianca
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- PRG Seconda Variante 2011 Opere pubbliche
- PRG Variante 2011 Opere pubbliche
- PRG Variante ex Michelin (2010)
- PRG Variante Pattizia: Modifica all'art. 54 delle norme di attuazione (2010)
- PRG Variante 2009 di adeguamento normativo.
- PRG Prima Variante 2009 Opere pubbliche
- PRG Compensazione urbanistica per vincoli sopravvenuti diversi da quelli di natura urbanistica 2009
- PRG Variante urbanistica per la riqualificazione ambientale ed urbana di Trento Nord (2008)
- PRG - Variante 2008 Opere pubbliche - Gruppo A
- PRG Variante 2008 Opere pubbliche - Gruppo B
- PRG Variante per il riequilibrio delle aree residenziali di recente insediamento (2008)
- PRG Variante pattizia 2005
- PRG Variante pattizia 2003
- PRG Variante 2004 (approvazione)
- Percorso di formazione della Variante 2019 al Piano regolatore generale
- PUSG - programma urbanistico di struttura generale
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- Pric
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- Tutela degli ecosistemi naturali
- Documentazione
- Calendario eventi
- Giochi bimbi con molle, altalene, bocce baby, castelli combinati
- attrezzature per lo sport: campi da calcio, basket e volley
- superficie 19.500 m2

Più che di giardini, per il complesso di Madonna Bianca (conosciuto dai trentini come “le torri”) si deve parlare di una vera e propria matrice verde che lega e ingloba tutto il quartiere collinare. Effettivamente, per quanto il progetto architettonico e urbanistico risalente agli anni ’70 abbia fatto e faccia ancora discutere per il suo inserimento paesaggistico, non si può dire che questo non sia un quartiere verde. Spazi ampi e articolati su più livelli separano le 14 torri condominiali, e mentre le alberature lineari di bagolaro che connotano la viabilità locale si snodano sulla collina, giardini, prati, siepi e aiuole riccamente alberate allietano il quartiere quasi riuscendo a nascondere gli alti palazzoni.
Generosa è anche la fornitura di aree gioco ben attrezzate e di spazi per lo sport, che fanno da bacino ai numerosi centri di pubblico interesse che servono l’area (scuole, asili, servizi sanitari e una piscina).
Non è raro trovare, passeggiando tra i condomini, gruppetti di giovani e bambini che vivono il proprio tempo libero all’aria aperta, in quella totale libertà che si trova più spesso nei paesi che nei quartieri periferici delle città.
Particolari sono anche i residui boschivi e di verde naturale che si incuneano nel quartiere, nelle sue zone più ripide e impervie risparmiate dall’urbanizzazione oppure in quelle limitrofe al passaggio della ferrovia della Valsugana. È così che codibugnoli, cince e fringuelli svolazzano da un cedro dell’Himalaya ad una robinia, e poi ancora assaporano bacche di corniolo, semi di frassino o frutti di fico, mentre solo i più esperti frequentatori della zona conoscono le numerose scorciatoie e i sentieri che collegano più in fretta le diverse torri e che attraversano macchie dibosco di frassini e carpini.
Consigliata una sosta per ammirare la minuscola Cappella di Sant’Antonio Abate, a pianta ottagonale e datata 1662, che sorge arroccata su uno sperone roccioso accanto ad una confortevole pergola di glicine.
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Giovedì, 26 Novembre 2020